Il tempo dei “nuovi barbari” e la “misericordia” di Papa Bergoglio.
Si è conclusa, dopo giorni drammatici, l’odissea di poche decine di profughi salvati in mare aperto da una motovedetta della guardia costiera italiana. Donne , uomini, bambini che scappano da guerre e miseria con la speranza di raggiungere una vita migliore. Esodi biblici del nostro tempo dalle proporzioni forse non immaginabili negli anni scorsi.
La questione, ormai dunque non è nuova per i tempi che viviamo, ma ha acquisto una rilevanza mai avuta prima sia in campo internazionale che europeo, sia per la politica e l'opinione pubblica italiana, per i modi con cui uomini del governo hanno trattato la vicenda, con dichiarazioni e atti che hanno destato scalpore e sgomento. Suscitando, in larga parte della società e della cultura democratica del Paese, apprensione e allarme per il futuro.
Finalmente, dopo giorni di atteggiamenti miserabili da parte dei nostri governanti, l’intervento della Chiesa e in particolare l’attenzione profonda e sincera che Papa Bergoglio ha dedicato alla questione ha dato una soluzione a una vicenda umana di profonda tristezza.
Fortunatamente la Chiesa , guidata da questo Papa, ha rotto gli indugi e ha deciso di accogliere direttamente una parte dei profughi.
E’ tempo che anche quella parte dell’opinione pubblica della società italiana che ha una coscienza diversa di questa questione e di tante altre, rompa gli indugi e faccia sentire la propria voce e la propria iniziativa sulla questione dell’accoglienza, dell’emigrazione e più in generale sulla questione sociale del nostro paese.
Quella parte dell’opinione pubblica non è incline a subire la propaganda irrazionale e xenofoba dei “nuovi barbari” della politica italiana.
La Costituzione italiana fortunatamente costituisce ancora un argine alla deriva populista e razzista di alcune frange di politici italiani. La Costituzione, che con la sua forte impronta democratica , pacifista e solidale insieme con lo Stato di Diritto implica, fra le altre cose, che un ministro non possa fare quello che vuole ma solo quello che gli permette la legge.
E’ necessario che tutti facciamo sentire la propria voce per rafforzare la nostra democrazia e costruire un mondo con minor diseguaglianze , maggior equità sociale, per una società più giusta e con più “misericordia”. Un mondo nuovo che non c’è ma che ogni società e ogni politica deve saper pensare e costruire per dare un orizzonte migliore verso cui dirigersi, indicando una nuova civiltà che deve poter sostituire quella precedente per superarne i limiti e le contraddizioni.
Solo così possiamo costruire un’alternativa all’attuale deriva cui stiamo assistendo sul piano dei valori, dei diritti e della convivenza civile.
E’ il compito di ogni società in ogni tempo. Papa Francesco ne è un esempio, la politica faccia la sua parte, per costruire una nuova società e una nuova civiltà per i decenni che verranno.
De Stefano Gerardo.