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La sinistra deve convincersi che oggi la lotta politica si gioca essenzialmente sull’immigrazione

Caro direttore, il costituzionalista Massimo Villone si è chiesto come è possibile fermare Matteo Salvini. La sua risposta è stata che la via giudiziaria non è praticabile perché una maggioranza compatta può allo stesso modo respingere una sfiducia individuale e bloccare una indagine penale a carico del ministro. Secondo lui: “Rimane la politica…Per uscire dall’angolo, bisogna avere la forza di un progetto più ampio. Il trumpismo fatto in casa di Salvini si sconfigge certo anche battendosi per i migranti, ma includendoli in un progetto complessivo sui diritti dei lavoratori, i precari, i disoccupati, i milioni di poveri, le periferie degradate, il ceto medio impoverito, i giovani che non possono permettersi una famiglia o un figlio, i deboli, i diversi. Non si può lasciare Salvini a sbandierare Italy first” (Non ci resta che la politica; Il Manifesto, 26/8/2018). Non sono d’accordo. Oggi la lotta politica si gioca essenzialmente sulla questione dell’immigrazione. Per contrastare adeguatamente Matteo Salvini c’è perciò bisogno che la sinistra abbia una propria proposta politica per i migranti da elaborare assieme all’Europa e anche contro l’Europa (se necessario). Perché bisogna avere chiaro che la vera politica di Salvini sull’immigrazione è quella della chiusura totale portata avanti dall’Australia e dai Paesi dell’Europa orientale e che, quindi, la politica della condivisione con i Paesi dell’Unione Europea degli immigrati che sbarcano in Italia è un compromesso che Salvini ha dovuto fare per salvare l’alleanza di governo coi Cinque Stelle. Ma se la condivisione fallisce è palese il rischio che la politica di chiusura di Salvini abbia il sopravvento. Perciò è indispensabile che la sinistra trovi il modo di convincere i più grandi Paesi dell’Europa occidentale della necessità di accogliere una parte dei migranti che arrivano in Italia (Paese maggiormente esposto agli arrivi dall’Africa) o, in alternativa, di attivare consistenti ed evidenti aiuti che bilancino il disagio derivante all’Italia dalla predisposizione di una degna accoglienza per i migranti.

Cordiali saluti
Franco Pelella
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