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Montoro. Pubblicati i dati ARPAC sulla qualità dell'aria

La pubblicazione , dopo lunga attesa , dei dati delle rilevazioni Arpac sulla qualità dell’aria a Montoro, non alleviano il quadro dell’emergenza ambientale nel nostro comprensorio.  I parametri rilevati  risultano non oltre i limiti considerati nocivi per la salute umana, ma non si può per questo  concludere che tutto sia a posto. I campionamenti  dell’Arpac  sono stati concentrati  in pochi giorni dello scorso mese di marzo , con rilevazioni della durata di un’ora circa ciascuna nelle frazioni di Chiusa , Torchiati e San Pietro; sarebbe stato opportuno farli anche a Solofra , ma questo comune non li ha chiesti, agendo ancora una volta le due municipalità ognuna per conto proprio .  Ci sembra , in tutta franchezza, una rilevazione insufficiente per avere un quadro più chiaro della situazione. Un campionamento significativo andrebbe fatto per un periodo di tempo più lungo . E’ noto infatti che possono incidere sui risultati le condizioni atmosferiche  (vento, pioggia ecc.) e non solo. L’attività produttiva delle concerie del polo solofrano non ha volumi costanti nel corso dell’anno , alternando fasi di maggiore intensità (normalmente nel periodo estivo-autunnale) ad altre di sensibile calo, con susseguente maggiore o minore impatto sull’ambiente. Insomma dall’indagine Arpac non si possono trarre conclusioni né in positivo né in negativo. La questione ambientale , dati o non dati, resta in tutte le sue enormi criticità , a partire dai continui scarichi abusivi nella Solofrana alla irrisolta caratterizzazione delle falde e della bonifica dei siti , su cui  assistiamo al rimbalzo delle competenze tra Ministero dell’Ambiente  e Regione Campania, quest’ ultima responsabile anche della gestione inefficiente dei depuratori centrali. La bonifica e la riqualificazione ecologica del polo conciario sono le priorità. Il monitoraggio dei terreni è un’altra cosa da chiedere con forza  ; a  Solofra e Montoro ci sono terreni  usati per anni come discariche abusive di rifiuti  nocivi , molti ne parlano in privato ma nessuno ha il coraggio di alzare la voce. Da tempo abbiamo invocato il censimento degli scarichi , delle attività produttive , dei pozzi aziendali e privati, a volte  usati come  bidoni per immondizia industriale, per valutare se i prelievi siano compatibili con un equilibrio idrogeologico già precario. Alcuni anni fa raccogliemmo ben 1700 firme per chiedere lo screening sanitario sulla popolazione del comprensorio , unitamente all’istituzione del registro dei tumori , abbiamo acquisito  documenti dall' A.S.L. sollecitando i comuni di Montoro e Solofra a fare propria questa iniziativa , senza apprezzabile riscontro.   Queste attività sarebbero molto più utili per conoscere quale rapporto ci sia tra le varie forme di inquinamento e la salute dei cittadini , allarmati dalle statistiche che ,da varie fonti, inequivocabilmente mostrano una maggiore incidenza di tumori ed altre gravi malattie . Pur essendo noto a tutti i livelli istituzionali l’enorme carico inquinante cui è sottoposto il nostro territorio,  manca una strategia complessiva di approccio ad un’emergenza pluridecennale che né miliardi spesi spesso a vanvera , né interventi alla spicciolata hanno significativamente risolto. Pesano  a livello locale , i limiti culturali della classe dirigente che nelle varie amministrazioni succedutesi ha sostanzialmente fallito ,  anche per la  storica  subordinazione della politica agli interessi  economici, spesso in nome di un’ idea di sviluppo che prevede il saccheggio delle risorse. Bisogna guardare  al futuro sapendo che solo la riqualificazione e riconversione ecologica del distretto potranno conciliare ambiente, salute e lavoro, innescando un meccanismo virtuoso di prosperità. Questo va detto con chiarezza  altrimenti cadiamo nella retorica di un innocuo ambientalismo di maniera , che non ci mette a posto con la coscienza . Da decenni ascoltiamo parole  , è ora di passare ai fatti concreti;  tutti gli enti ,in primis i  Comuni di Montoro e Solofra,  chiedano con chiarezza alla Regione Campania e al Ministero dell’Ambiente    impegni precisi in termini di tempi , obiettivi e risorse per il risanamento e le bonifiche. Dall’emergenza si esce con la vigilanza continua a presidio del territorio, rafforzando il sistema dei controlli ordinari; il suolo  va preservato  dagli abusi edilizi e dalla cementificazione ; dall’emergenza si esce  con la politica con la P maiuscola , con la partecipazione attiva  dei cittadini, con la conoscenza dei problemi. Occorre anche , lo abbiamo ripetuto più volte, l’umiltà degli amministratori locali di riconoscere che il problema supera i confini angusti delle loro competenze , richiedendo l’intervento dello Stato nella sua duplice veste di Istituzione sovrana e di  Comunità , a tutela dei valori costituzionali della salute, della tutela del territorio e del paesaggio e che subordinano l’esercizio delle attività economiche al rispetto della salute e sicurezza dei cittadini, altrimenti sarà notte fonda .

SINISTRA ITALIANA – MONTORO BENE COMUNE

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