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Solofra. Puc: …a che gioco giochiamo?

Il 14 ottobre 2016, nell’articolo «Solofra. Miracoli  urbanistici  o … carne  di  Puc?», avevo scritto che il PUC è uno strano animale che invece di essere tutelato, è lasciato in balia di macellai che, a turno, vogliono farne a tutti i costi carne, … carne di PUC! (http://www.solofraoggi.it/views/pgnViewArt.aspx?art=S01_ARTCL_7683)

In vista delle comunali della primavera 2017, troppe erano le trasmigrazioni volumetriche, troppi gli interessi in gioco e troppi i miracoli da realizzare… Adottato con delibera G.M. n° 206 del 21/11/2016, il Puc, è stato pubblicato sul Burc n°82 del 5 dicembre 2016: per 60 giorni, dal 05/12/2016 al 03/02/2017, era possibile presentare osservazioni (per gli esiti vedi delibera G.M. n° 24 del 25/012018). 

 Quanto all’approvazione definitiva, però, le cose stanno ancora in alto mare. Non si riesce a capire se gli Enti sovraordinati (ASI, AdB, ARPAC, ASL, Soprintendenza, etc) abbiano espresso o meno i loro pareri sul Puc.

Per ottenerli, il 5 gennaio 2017, è stata convocata una prima Conferenza di Sevizi Semplificata Asincrona (prot. 249), ma del suo esito e dei pareri espressi in merito, non c’è traccia alcuna! Sul sito del Comune (http://www.areatecnicacomunesolofra.it/2018/02/04/download-puc-12-2017/), però, c’è l’indiretta notizia che sono giunti i  pareri motivati: dell’ ARPAC Campania (osservazione prot. 0008547/2017) e dell’Autorità di Bacino Campania Centrale (prot. 000475/2017). Queste osservazioni sono solo citate: il loro testo e il verbale conclusivo della conferenza dei servizi non risultano pubblicati.  

Il 7 febbraio 2018 è stata convocata anche una seconda Conferenza di Sevizi Semplificata Asincrona (prot. n° 2226) per l’avvio della procedura del Puc integrato con le osservazioni del rapporto ambientale (VAS), valutazione d’incidenza e studio geologico. L’approvazione del Puc è subordinata all’acquisizione di pareri, nulla osta e altri atti di assenso comunque denominati, che gli Enti coinvolti devono rendere nel termine perentorio di 90 giorni. Anche qui, nessuno conosce l’esito della conferenza e i pareri espressi dagli Enti sovraordinati non sono stati mai pubblicati. Ogni dubbio sulla loro positività è lecito: se i pareri fossero stati positivi, Vignola, li avrebbe certamente sbandierati ai quattro venti!

Il Puc è per definizione, uno strumento, pubblico, aperto, partecipato e condiviso da molti, non lo strumento di pochi che, al chiuso delle stanze di palazzo Orsini (a qualunque piano esse siano), tutela interessi di parte.

Perché, riguardo al Puc, ai cittadini non è dato sapere l’esito di questi pareri?

Siamo anche in presenza di consistenti spese tecniche: 176.583,20 euro per la redazione del Puc e 251.672,80 euro per il connesso Pua Toppolo Balsami. …È strano, ma il Pua Toppolo-Balsami costa più del Puc!

Se aggiungiamo le altre spese collaterali, siamo ben oltre i 500.000.00 euro!

Così, dopo aver speso più di 500 mila euro dei contribuenti, l’Amministrazione comunale, ha anche la faccia tosta di non rendere pubblico l’esito delle conferenze di servizi e i pareri degli Enti sovraordinati?

Gli addetti ai lavori dicono che il Puc, nella sua consacrata “dimensione elettorale”, non vedrà mai la luce, perché è in netto contrasto con la programmazione degli Enti sovraordinati, e che i pareri siano negativi e/o sottoposti alla inderogabile condizione che il Puc, nella sua totalità, rispetti tali superiori normative.

Detto in soldoni: …il Comune non può comandare nel giardino degli altri e deve adeguarsi!

Per esempio, l’Asi di Avellino (purtroppo non è stato possibile reperire altri pareri ufficiali), con deliberazione 2018/10/144 del 3 maggio 2018, ha espressamente detto che il Puc non recepisce in maniera precisa e puntuale le previsioni del PRT ASI. Gli elaborati grafici del Puc risultano in contrasto con tali norme e oltre a riportare una perimetrazione non rispondente a quella del PRT ASI, prevedono, per alcune aree, anche una programmazione difforme! L’Asi, poi, bacchetta il Comune, ricordandogli che: «sono le previsioni di valenza sovraccomunali a dover essere recepite dai comuni e non viceversa!» …Per cui, riguardo al Puc, il parere positivo del Consorzio Asi è subordinato al completo recepimento del PRT ASI!

E UDITE UDITE: questo parere è reperibile sul sito dell’Asi, …ma non su quello del Comune di Solofra!

Sono anche scadute le norme di salvaguardia che, ai sensi dell’art. 10 della L.R. n° 16/2004, non possono protrarsi per più di 12 mesi dalla data di adozione del Puc: da tale data, l’unico strumento di abilitazione degli interventi edilizi è il vecchio PRG, essendo divenuta totalmente irrilevante la nuova disciplina contenuta nel Puc in corso di approvazione. Questa situazione, però, non deve essere mai menzionata dai tecnici, …nemmeno nei certificati di destinazione urbanistica!

Ma allora questi, il Puc, lo hanno fatto ad capocchiam o per vincere le elezioni?…

Pare, per tutt’e due le cose!

È vero che l’amministrazione Vignola non brilla per competenza e celerità e che il progettista incaricato (e ben retribuito) lavora indefessamente allo strumento urbanistico da oltre 10 anni, ma se per una qualsiasi ragione il Puc non fosse approvato, i solofrani, oltre a patire il danno economico di oltre 500 mila euro, sarebbero anche esposti al pubblico ludibrio per essersi fatti buggerare da una massa di incompetenti, …politici e non!

Perciò invito amministratori e i tecnici (esterni e interni) coinvolti nell’approvazione del Puc, a metterci la faccia e a fugare ogni dubbio sulla conformità del Puc alle normative sovraordinate: pubblicate i verbali conclusivi delle conferenze dei servizi e questi benedetti (se positivi!) o maledetti (se negativi!) pareri!

mariomartucci

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