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Tempo Pasquale. Ascensione B

Nota introduttiva: Non si tratta di “omelia”, ma di riflessioni che vengono dalla meditazione della Parola di Dio e che possono offrire spunti per l’omeliaSono graditi consigli e suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni

I - Marco 16 15-20 1. Gesù ordina agli Apostoli di allora e ai discepoli di tutti i tempi di andare in tutto il mondo e di portare il messaggio del Vangelo, la buona novella che Dio è venuto a salvare gli uomini per mezzo di Gesù; il messaggio è offerto a ogni uomo e ogni donna, nessuno escluso (16 Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura) perché tutti sono chiamati alla salvezza; Dio vuole tutti salvi. Per essere salvati è necessario credere al messaggio, cioè aderire a Gesù con la fede e ricevere il battesimo (16 Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato); non basta la sola fede e non basta il solo battesimo, ma chi crede deve unirsi al Cristo morto e risuscitato per lui per mezzo del sacramento; chi rifiuta di credere si è giù autocondannato (16 ma chi non crederà sarà condannato). Quelli che avranno fede in Gesù opereranno segni miracolosi, come cacciare i demoni, parlare lingue, prendere in mano serpenti velenosi senza subire danno, guarire i malati con la semplice imposizione delle mani (17-18 Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, 18prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno). Il Padre mandò il Figlio nel mondo per salvare l’umanità; Il Figlio fatto uomo compì la sua missione con la predicazione della Parola di salvezza e appoggiò l'annuncio con i miracoli, che per gli Ebrei dovevano servire come segni per capire che egli era il Messia Salvatore. Gesù morì per espiare i nostri peccati e resuscitò per renderci giusti (Rm 4,25). Egli scelse Apostoli e discepoli, per continuare la sua missione con i loro contemporanei di tutto il mondo e di tutti i tempi, e diede loro lo Spirito Santo perché compissero bene la missione. Anche i miracoli avrebbero appoggiato la loro predicazione. Ogni credente, battezzato e cresimato, è coinvolto in questa missione, come mostrano gli Atti degli Apostoli e la Storia della Chiesa; e anche ciascuno di noi, se crediamo veramente. Impegniamoci a crescere nella fede e nella carità per collaborare con Gesù alla salvezza dei fratelli.

2. Gesù parla ai discepoli e poi ascende al cielo, dove siede alla destra del Padre, e riceve da lui quella gloria, che sempre avuto da tutta l'eternità in quanto Dio, e adesso anche come uomo (19 Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio). La glorificazione di Gesù avviene per mezzo della resurrezione, ascensione o assunzione, il sedersi alla destra del Padre e l’invio dello Spirito Santo: è la risposta del Padre all'obbedienza e all'opera salvifica di Gesù. Rinnoviamo al nostra fede in Gesù; adoriamo Padre e Figlio e Spirito Santo. Lodiamo. (b) E i discepoli, dopo che Gesù era asceso al cielo, non si sentirono mai soli, ma erano sicuri della presenza di Gesù, secondo la sua promessa in Matteo 28,20: essi partirono per portare il messaggio di salvezza dappertutto e sperimentavano che Gesù stava con loro e agiva insieme con loro; Egli confermava la Parola divina, che essi trasmettevano con le parole umane e con i miracoli (20 Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano). Il discepolo, che ha fede viva, sa leggere la presenza di Gesù nella storia di ogni giorno e della Chiesa e ne fa esperienza sempre più viva, man mano che mente e cuore suoi si uniscono a Gesù. Se non ne facciamo esperienza, è perché dobbiamo impegnarci di più per creare una comunione più intensa con lui per mezzo di una comunicazione più frequente e di miglior qualità con lui; comunque egli è già insieme con noi e agisce con noi. Moltiplichiamo gli atti di fede, che aiutano a crescere in questa virtù; lodiamo Dio, ringraziamo, supplichiamo.

II - Atti degli Apostoli 1,1-11 1(a) Nel suo primo scritto Luca aveva riferito di Gesù quello che aveva detto e fatto dagli inizi della sua vita terrena (1 Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi) (e non solo nella fase pubblica della sua vita), fino al momento in cui dal Padre fu assunto in cielo (2 fino al giorno in cui fu assunto in cielo). In tutta la sua vita aveva agito sempre sotto l'influsso dello Spirito e quindi anche aveva scelto gli Apostoli e dato loro istruzioni sotto la sua guida (2 dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo). (b) In particolare dopo la sua passione, morte e resurrezione, per 40 giorni Egli si mostrò vivo agli Apostoli con molte apparizioni e completò l'istruzione su ciò che riguardava il Regno di Dio (3 Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio). Durante un pasto diede loro l’ordine di trattenersi a Gerusalemme e di aspettare in città la realizzazione della promessa di Dio Padre circa la venuta dello Spirito Santo, promessa fatta nell'Antico Testamento e rinnovata da Gesù nel Nuovo (4 Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me»): Giovanni Battista aveva battezzato usando acqua e immergendo gli uomini in essa; essi invece sarebbero stati immersi nello Spirito Santo (5 Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo) come l'uomo nell'acqua. I discepoli insistevano per sapere se era venuto il tempo per ricostituire il regno di Israele (6 Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?»), ma egli rispose che questi tempi erano riservati al Padre (7 Ma egli rispose: Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere); su di loro invece, come su di lui, sarebbe disceso lo Spirito, che li avrebbe riempito di fortezza, per essere suoi testimoni e predicatori fino ai confini della terra (8 ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra). Finisce in qualche modo il tempo di Gesù  - ma non è esatto perché Gesù continua a operare con i discepoli (cfr Mt 28,20; Mc 16,20) -  e inizia il tempo dello Spirito Santo, che però era già iniziato da un pezzo, dall’AT. Compito degli Apostoli e nostro è essere testimoni di Cristo Risorto dappertutto come Chiesa e come singole persone, per consentire a tutti gli uomini di tutti i tempi di entrare in contatto personale con la Trinità. Abbiamo ricevuto lo Spirito Santo per questo e dobbiamo impegnarci a farlo con serietà. Rinnoviamo la nostra fede, i nostri propositi, chiediamo perdono per le nostre pigrizie, offriamo agli altri la fede che abbiamo ricevuto in dono.

2. L’Ascensione. Queste furono le ultime parole di Gesù agli Apostoli e agli altri discepoli (i circa 500 di 1Cor 15,6?) ed essi tenevano lo sguardo fisso su Gesù, mentre dal Padre veniva elevato verso l'alto e una nube lo nascondeva alla loro vista (9 Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi). I discepoli continuavano a fissare il cielo, ma due angeli, che sembravano due uomini vestiti di bianco - il colore del mondo di Dio -, rivolsero loro la parola (10 Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro), avvertendoli che era inutile continuare a fissare il cielo: Gesù, che era stato assunto in cielo da Dio Padre, sarebbe tornato glorioso in futuro come glorioso adesso lo avevano visto partire (11 e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo»). Con l'ascensione di Gesù al cielo si realizza la seconda tappa della sua glorificazione, dopo la resurrezione, e sarà completata dall’intronizzazione di Gesù, Dio e uomo, alla destra del Padre, dal conferimento del titolo di “Signore”, YHWH, il nome di Dio dell'Antico Testamento (Fil 2.11) e dall'invio dello Spirito Santo (At 2), che è il frutto dell' opera di salvezza, operata da Gesù: è la glorificazione di Gesù, dopo le umiliazioni della Passione e Morte. Anche noi in qualche modo siamo seduti in Gesù alla destra del Padre (Ef 4,2) per la sua misericordia, nell'attesa di prendere possesso definitivo del nostro posto in paradiso. La gioia di Maria e dei discepoli, affermata da Luca 24, è un invito per noi a gioire già ora per la glorificazione di Gesù, uno di noi, nostro capo, confidando che dove è lui, nostro capo, saremo anche noi sue membra. Ma impegniamoci a guardare Gesù lassù in cielo (Col 3,1-3) e seguire Gesù già qui in terra nei suoi molti modi di presenze, e specie nei fratelli.

III - Efesini 4.1-13 1.  Paolo scrive mentre è in carcere (è una delle lettere della prigionia) e perciò il suo invito è particolarmente commovente e urgente (11 Io dunque, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto); egli parte all'unica vocazione dei discepoli di Gesù (1 comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto) per arrivare alla Trinità. In effetti tutti i fedeli sono chiamati da Dio a conoscere, amare e servire Dio, e a farlo conoscere, amare e servire qui sulla terra, per poi goderlo insieme agli altri in paradiso. Le virtù, che i fedeli devono praticare sono le stesse per tutti: umiltà, cordialità o mitezza, sopportazione reciproca (2 con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore), stando attenti a conservare l'unico modo di pensare, che viene dall' unico Spirito, grazie alla pace, che è frutto del medesimo Spirito (3 avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace). All’origine di queste virtù c'è la pratica delle tre virtù teologali, che pure sono uniche per tutti, cioè la fede (5 una sola fede), la speranza (4 come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione) e la carità (2 nell'amore). Grazie all'unico battesimo (5 un solo battesimo), noi formiamo un solo corpo mistico di Cristo (4 un solo corpo), vivificato da una sola “Anima”, che è lo Spirito Santo (4 e un solo Spirito). D'altra parte all'origine di tutto c'è l'unico Dio in tre Persone, che ci ha creati nel concepimento e ricreati per mezzo di Gesù e rinnovati nello Spirito: c’è un solo Padre, che è al di sopra e all'origine di tutti, è presente e agisce in tutti (6 Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti); c’è un solo Signore Gesù Cristo Salvatore (5 un solo Signore). di cui celebriamo la glorificazione nella resurrezione e ascensione; c’è un solo Spirito Santo (3 l’unità dello Spirito;  4 un solo Spirito), che è unico ad animare il Corpo Mistico di Cristo e le sue singole membra. L'unità dei Cristiani è fondamentale e l'amore, che viene dall'unico Spirito, deve guidare i rapporti fra i singoli discepoli di Cristo e nella comunità; formiamo l'unica famiglia dei figli di Dio Padre, dei fratelli di Cristo, Figlio di Dio, di quelli che sono dimora e amici e sposa dello Spirito Santo. Non possiamo vivere da separati e in rottura.

2. In Cristo siamo unificati, ma non diventiamo omologati, identici, perché a ogni membro del Corpo di Cristo è concesso un dono, cioè una vocazione e un carisma secondo la diversa misura della liberalità di Cristo (7 A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo), che distribuisce a ciascuno secondo la sua volontà (1Cor 12, 11). Citando e adattando secondo il metodo rabbinico il Salmo 68,19, egli ricollega la grande effusione di doni con l'ascensione di Gesù al cielo (8-10 Per questo è detto: Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri,/ ha distribuito doni agli uomini. 9Ma cosa significa che ascese, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? 10 Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli), perché allora Gesù esercita pienamente la sua opera salvifica e dà lo Spirito Santo (Gv 16,7), che è la sorgente delle grazie e dei doni. Dal cielo Gesù distribuisce come re vittorioso e generoso i suoi doni, riempiendo della sua presenza tutta la realtà creata (10 per essere pienezza di tutte le cose), perché la sua pienezza si realizzi negli uomini e nelle cose (13 finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo). Tra i carismi personali, che Gesù dà, c’è la vocazione a essere Apostolo, come lo erano i Dodici, con l’aggiunta di Paolo, i profeti col compito di esortare e consolare, gli Evangelisti, che erano missionari ambulanti, pastori e dottori per reggere le comunità e insegnare (11 Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri). Il fine di questi carismi è di preparare i fedeli a compiere ciascuno l'opera loro assegnata (12 per preparare i fratelli a compiere il ministero), perché con il concorso di tutti si edifichi il Corpo di Cristo (12 allo scopo di edificare il corpo di Cristo); l'edificazione del corpo di Cristo sarà completa quando tutti e ciascuno avranno raggiunto la perfetta unità di fede e di conoscenza amorosa di Cristo (13 arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio): solo allora avremo la raggiunto la perfezione personale e comunitaria. Ringraziamo il Signore per averci dato un solo Spirito Santo, che ci fa vivere uniti nel l'unico Corpo di Cristo, orientando le diversità dei singoli, che è una ricchezza e non una minaccia, all'unità nel Corpo di Cristo. Solo la Sapienza infinita di Dio poteva pensare a questo e solo l'onnipotenza di Dio la poteva realizzare nel corso dei secoli fino a oggi. Adoriamo, ringraziamo, lodiamo, impegniamoci a crescere nell'unità.

EUCARISTIA. La celebra i misteri, non ricorda delle date: Oggi celebra la glorificazione completata di Gesù con l’Ascensione. Nell’Eucaristia incontriamo Gesù asceso al Cielo, che ha portato in sé in cielo la nostra natura umana e con sé ognuno di noi. Lo Spirito che Egli ci comunica nella comunione eucaristica si aiuta a rassomigliare sempre meglio a Gesù. Chiediamo alla Vergine SS. e a S. Giuseppe,  ai nostri Angeli Custodi e Santi Patroni, che non mettiamo ostacoli a queste grazie.

 

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