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Solofra. Adeguamento depuratore.

La classe dirigente è inadeguata, …e purtroppo stiamo ancora agli auspici!

Nello scorso mese di gennaio, prima della vicenda BURBERRY, mi sono occupato dello stato dell’impianto di depurazione di Solofra (http://www.solofraoggi.it/Views/pgnViewArt.aspx?art=S01_ARTCL_10777), la cui gestione è stata affidata nel 2010 alla COGEI srl dalla Regione Campania a seguito di gara pubblica (D.D. n. 17 del 21 gennaio 2010 - Impianti di depurazione di Solofra, di Mercato San Severino e della relativa Rete di Collettori Comprensoriali - Approvazione degli esiti di gara e affidamento della gestione temporanea degli impianti alla ditta COGEI s.r.l.). In questa gara si è verificata una situazione più unica che rara: …è stato necessario effettuare il sorteggio perché tutte le ditte partecipanti (COGEI SRL, DONDI SPA, SLED SPA e IBI IDROIMPIANTI SPA) hanno effettuato il medesimo ribasso  del 10% sull’aliquota base dell’utile d’azienda per la gestione dei due impianti di depurazione di Solofra e di Mercato San Severino.

Come da bando, la gestione - affidata con sorteggio alla COGEI srl - si potrarrà fino al passaggio definitivo agli ATO competenti e comunque, fino al completamento delle connesse procedure finalizzate alla istituzione del Servizio Idrico Integrato. Nel 2015 la Regione ha emanato la L.R. n° 15 del 2 dicembre 2015 sul Riordino del servizio idrico integrato ed istituzione dell’Ente Idrico Campano” per individuare l’Ambito Territoriale Ottimale di livello regionale per il Servizio Idrico Integrato. L’ATO coincide con il territorio regionale ed è suddiviso in 5 Ambiti distrettuali, ma da allora tutto è rimasto invariato: la COGEI srl continua a gestire l’impianto, perché gli interessi economici in gioco – per l’impianto di via Carpisano e per tutti gli altri impianti – sono mostruosi, e, nessuno, neanche il Governatore De Luca, ha la voglia e la forza di porre fine a queste galline dalle uova d’oro.

Riguardo all’adeguamento funzionale dell’impianto di via Carpisano, da anni Vignola fa chiacchere con la Regione Campania che, a sua volta, risponde con altrettante chiacchiere (sia con Caldoro che con De Luca), finché, il 24 aprile 2017, è intervenuta la magistratura (sollecitata dalle istanze di cittadini e associazioni residenti a valle contro emissioni nauseabonde), che ha disposto il sequestro preventivo dell’impianto rilevando il fumus dei reati di inottemperanza alle prescrizioni relative alle emissioni in atmosfera ed il gettito di cose idonee a molestare le persone:  è stata accertata l'assenza dell’A.U.A. e di un idoneo sistema di abbattimento delle esalazioni maleodoranti immesse direttamente in atmosfera, nonché l'inottemperanza del soggetto gestore alle prescrizioni stabilite dall'autorizzazione regionale che impone l'adozione di tutti gli accorgimenti atti a contenere le emissioni diffuse entro i valori limiti soglia.

Il Magistrato ha, però, concesso la facoltà d'uso dell’impianto, con onere per la società di gestione di provvedere ad acquistare le necessarie autorizzazioni di legge con adeguamento dell'impianto alle prescrizioni impartite.

E QUA SONO INIZIATI I PALLEGGIAMENTI: chi ha l’obbligo di acquisire le autorizzazioni e chi ha l’obbligo di adeguare l’impianto?

La COGEI srl è ben disposta a richiedere e fornire tutte le carte per le autorizzazioni, ma l’adeguamento dell’impianto - essendo una misura straordinaria - compete alla Regione proprietaria, che da quest’orecchio proprio non ci sente, e, a sua volta tira a campare, palleggiandosi tutti i soggetti istituzionali, in primis il sindaco Vignola, che il governatore De Luca si è divertito “a sfruculiare” in più di un’occasione, accusandolo di non avergli mai inviato progetti!

Ed in effetti progetti da Solofra non ne sono usciti, solo chiacchiere, tavoli ed inutili riunioni in cui è sempre mancato “il soggetto che deve cacciare i soldi per l’adeguamento dell’impianto”, e cioè la Regione Campania.

Se non fosse stato per l’allarme lanciato da BURBERRY, nessuno si sarebbe più preoccupato dell’efficienza e della funzionalità dell’impianto di via Carpisano, e tutto sarebbe rimasto nel dimenticatoio: ora persino la magistratura è sollecitata a verificare in concreto se sono state ottenute le necessarie autorizzazioni di legge, e, soprattutto, a che punto è l’adeguamento dell'impianto sequestrato.

A Solofra, una inadeguata classe dirigente - in senso ampio - si è affrettata a denunciare il complotto di BURBERRY: il sequestro del depuratore, però, non lo ha disposto la famosa griffe di moda, ma un magistrato della Repubblica Italiana, e se un magistrato ha disposto il sequestro preventivo dell’impianto vuol dire che le cose proprio a posto non stanno! …Questa inadeguata classe dirigente, niente ha fatto e niente farà, tranne che indire l’ennesima nuova riunione - sempre senza la Regione - dove i partecipanti dei vari settori stanno ancora agli auspici, agli inviti e alle richieste alla Regione a mezzo stampa, ma la Regione non ha proprio voglia di porre fine a questa zizzinella, dove chi ci rimette è solo Solofra: …dopo 5 anni di inviti, chiacchiere e promesse vane, stiamo ancora “a pane e puparuoli” e nessuno – tranne qualche illuminato imprenditore – ha veramente compreso la gravità della situazione!

mariomartucci

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