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Solofra. Infopoint Scorza: …l’incubo diventa realtà!

IL Comune di Solofra ha partecipato al bando GAL Serinese-Solofrano Misure 3.13 con il progetto redatto dall’Arch. Ferdinando Carrano “Realizzazione di un’infrastruttura ricreativa per favorire l'accessibilità e la fruibilità dell'area della Scorza e l'accesso al sentiero della Madonna della Pietradi € 143.760,95.

L’intervento è stato finanziato con i fondi del PSR Campania 2007/2013 (bando GAL): Decreto n°7 del 08/11/2013 dell’importo di € 118. 000,00 (oltre IVA). L’appalto dei lavori è stato aggiudicato alla ditta COGEPO s r l per €. 54.449,20 (al netto del ribasso del 37,99% compreso € 2.339,43 quali oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso oltre IVA).

Già prima dell’inizio dei lavori, tecnici ed Associazioni ambientaliste avevano evidenziato l’assenza dell’obbligatoria  preventiva Autorizzazione Paesaggistica, in quanto l’area rientra nella fascia di rispetto (150 m) del corso d'acqua “Torrente Solofrana – Vallone Grotticelle” (iscritto negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con Regio Decreto 11.12.1933 n. 1775), ma l’amministrazione se n’è fregata altamente ed è andata avanti sostenendo le seguenti spese:

-I° SAL di € 19.699,39 (determina n. 13 del 19.01.20.15);

-Acconto spese tecniche: € 9.896,64 compreso IVA e CAP;

-II° SAL di € 8.292,34 (fornitura di beni e servizi su un totale di € 19.228,00: det. n. 279 del 15-12-2015).

Durante il corso lavori sono emersi i vizi denunciati dai tecnici e dalle Associazioni, tant’è che il Comune ha dovuto prendere atto dell’esistenza di “PROBLEMATICHE AMMINISTRATIVE”: …in pratica ha riscontrato l’assenza della preventiva autorizzazione paesaggistica che non è possibile ottenere in sanatoria e che determina l’insanabilità delle opere eseguite che dovranno essere demolite.

Nonostante ciò, il Comune (GM 229/2016), tenta di bypassare il problema provvedendo anziché alla demolizione, alla rimozione e smontaggio delle opere realizzate in elevazione: non demoliscono ma smontano le opere in elevazione spendendo ulteriori euro 2.072,75 IVA compresa.

Ciò però non sana affatto l’assenza dell’autorizzazione paesaggistica e tutto si blocca, finché, scaduti i termini per la realizzazione dell’opera (i lavori dovevano essere rendicontati entro il 2015!), la Regione, attraverso l’AGEA (agenzia per l’erogazione in agricoltura) - con nota del 16.12.2017, assunta al protocollo comunale il 25.01.2018 al n. 1393 - ha chiesto l’incameramento totale della polizza fideiussoria entro e non oltre 30 giorni dalla ricezione!

Con delibera G.M. n° 54 del 20.02.2018, il Comune ha impugnato davanti alla competente Autorità Giudiziaria la nota dell’AGEA incaricando (determina n. 81 del 23.02.2018 RG 179) un legale esterno (Avv. Donato Cicenia), impegnando anche la spesa di € 3.500,00 oltre IVA e CAP. Nella delibera però non viene indicato espressamente che l’incameramento della polizza fideiussoria riguarda riguarda l’INFOPOINT SCORZA, ma è indicato solo il codice: dom. n. 447502 55331 codice fid. 449 020017503 del14.10.2014.

Si è cercato in ogni molto di occultare la realtà senza nemmeno portare a termine i lavori in tempo utile: ora, il Comune, non solo dovrà restituire il finanziamento incassato, ma sarà anche esposto alle sicure azioni di risarcimento danno delle ditte interessate ai lavori e alle forniture.

Invece di ammettere l’errore e procedere alla riduzione in pristino dei luoghi per poi ottenere ex novo l’autorizzazione paesaggistica, il Comune ha preferito bleffare trascinandosi dietro “il peccato originale” che ha infettato tutta l’opera: ha messo il piede sulla cacca, ma anziché pulire la scarpa è andato avanti imbrattato tutto!

La via principale sarebbe stata quella di riconoscere l’errore tecnico e rivalersi sulla polizza prestata dal tecnico per i detti lavori, senza esporre l’Ente al danno erariale, ma a Solofra non si segue mai la via principale, si cercano sempre scorciatoie e artifizi per occultare la realtà e nascondere la verità!

mariomartucci

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