Alfonso Santoro, primo Direttore di “Solofra oggi”. Non è più.
L’amico Alfonso, di profonde radici cristiane, ha vissuto un’esistenza all’insegna del servizio, tenendo, sempre, fermo lo sguardo sui valori della Via, della Verità e della Vita, trasmessigli dai suoi genitori e dei quali ha fatto un emblema della sua esistenza, in qualsiasi ambiente operativo, seminando i valori laddove gli altri seminavano discordia.
Essendo un uomo pacato, amava lavorare nel silenzio e nell’anonimato, educando, istruendo e catechizzando generazioni e generazioni di ragazzi. Visto il suo operato nel sociale, fu invitato dal compianto dottore Luigi Russo a dare il proprio contributo alla politica, al fine di poter governare, insieme ad altri, la cittadina conciaria. Come al solito, Alfonso non si tira indietro, accettando la sfida di candidarsi nelle fila della Democrazia cristiana, alle elezioni amministrative del suo paese nativo. Non viene eletto ed ingoia la pillola amara dell’isolamento, creatogli intorno. Ma, a differenza dei giovani d’oggi, continua a fare politica, lasciando la sua scia negli articoli che scriveva da corrispondente de ”Il Mattino”, come socio fondatore dell’Associazione “Orizzonte 2000” e come presidente dell’Azione Cattolica, sotto l’egida dell’ultimo primicerio della Collegiata, monsignor Mariano Vigorita. Nella piena maturità, Alfonso corona il sogno del sacramento del matrimonio con l’insegnante Carla Russo.
Comportandosi alla stregua di un buon amministratore di una s.a.s., incarna i principi della solidarietà e dell’illimitatezza, andandosene ad insegnare in Sardegna al posto della moglie, per farla restare in loco, al posto suo.
Successivamente, nell’anno 1985, nell’ambito della predetta Associazione, lanciò l’idea di “Babbo Natale” nelle scuole e nelle case, evento continuato anche dal suo amato figlio Michele.
I soci di “Orizzonte 2000” diedero vita alla testata giornalistica “ Solofra oggi”, di cui è stato il primo Direttore Responsabile.
La Redazione di “Solofra oggi” , nel ricordarlo come un uomo di fede e di cultura, ma, soprattutto, come un amico sincero nel dare consigli e pronto a schierarsi, sempre, a favore dei più deboli, formula sentite condoglianze ai familiari di Alfonso, in particolare alla moglie Carla e al figlio Michele. Senza tema di smentita, siamo certi che il compianto Alfonso ha lasciato ai familiari e all’intera cittadina conciaria una “cara eredità d’affetti” ed uno stile di vita da imitare .